All’interno del Piano del lavoro della CGIL – lanciato alla fine del 1949 – , il PCI ferrarese fece una risoluzione alla conclusione dei lavori della Assise del Basso ferrarese, si svolsero numerose azioni politiche che per il basso ferrarese

Sin dal 1941 fu approvato il progetto esecutivo per la creazione dell’idrovia padana. Il PCI ferrarese si pose in senso favorevole alla realizzazione dell’opera, mettendo in risalto come il tracciato dovesse essere legato alla sistemazione fluviale e alla concessione delle acque, alla trasformazione e alla riforma dell’agricoltura, all’industrializzazione e al decentramento dei poteri (ai comuni e alle province).

Il PCI ferrarese propose il Piano di sviluppo del sistema idrogeologico della val Padana. I suoi punti principali erano: una sistemazione organica delle sorgenti e delle foci dei fiumi, che prevedeva l’utilizzazione congiunta delle acque

In vista del completamento della idrovia padana, il PCI ferrarese ripropose la rapida sistemazione del Po lungo tutto il corso e nel Delta per evitare ulteriori esondazioni (ormai quasi una costante delle zone limitrofe). Inoltre spingeva per il completamento della Idrovia Pontelagoscuro-Migliarino-Ostellato-Comacchio-Mare.

Nell’VIII congresso provinciale del PCI, il segretario enuncia un programma per lo sviluppo turistico del territorio costiero ferrarese. Questo progetto si basava sulla costruzione di una strada littoranea parallela alla statale Romea;

Fu avviata a opera dell’Ente Delta Padano il prosciugamento e la trasformazione agraria della valle del Mezzano (un bacino vallivo di oltre 20.000 ettari).

Dopo quasi vent’anni di dibattito – nel ferrarese, in Emilia Romagna e a livello nazionale – viene istituito dalla regione Emilia Romagna un parco a fini multipli per il Delta del Po e delle valli di Comacchio. I fini multipli erano diversi: le attività agricole e zootecniche, il tempo libero, la pesca vallica, del turismo balneare e interno.